sabato 13 novembre 2010

UNIONE DEI SERVIZI TRA I COMUNI

scritto da Fabio Remedia

La forte crisi mondiale che attanaglia la nostra economia ci costringe ad un maggior rigore nel controllo dei nostri conti. Ogni famiglia oggi è più povera. Manca il lavoro, aumenta continuamente il costo delle materie prime ed aumenta quindi il prezzo dei beni di primaria necessità.

Non aumentano nemmeno i salari e gli stipendi e gli immigrati presenti nel nostro territorio, giustamente, spediscono soldi ai loro familiari, sottraendo di fatto soldi all'economia locale. Diminiscono i consumi e, con essi, le entrate per i nostri comuni e quindi le risorse necessarie alla fornitura di pubblici servizi.

Ogni buon amministratore, sapendo che se non è possibile incrementare le entrate bisogna per forza intervenire sulle uscite, si pone il problema di come raggiungere l'obiettivo per cui è chiamato ad operare.

Il compito dell'amministrazione di un Comune, tutti sappiamo, è quello di garantire la fornitura dei servizi ai propri cittadini, alcuni dei quali sono uguali in ogni comune, che sia Piobbico, che sia Pesaro o che sia Roma. Parlo ad esempio della Polizia Municipale, della Raccolta dei Rifiuti eccetera. La differenza però tra un comune come il nostro ed una grande città è nella possibilità di reperire risorse.

Ed allora mi chiedo, perchè non dare vita ad una Unione di Comuni, o quanto meno una Unione di Servizi tra comuni confinanti, come hanno fatto ad esempio i Comuni di Colbordolo, Monteciccardo, Montelabbate, Sant'Angelo in Lizzola e Tavullia che nel 2003 diedero vita alla “Unione Pian del Bruscolo”, un unico ente che con un'unica organizzazione fornicse servizi a tutti i cinque comuni, con il vantaggio di ridurne i costi e di disporre di maggiori risorse?