domenica 23 gennaio 2011

OSPEDALE UNICO

di Fabio Remedia
E' di attualità in Regione la discussione sull'Ospedale Unico che si dovrebbe realizzare in un territorio ancora da individuare tra Pesaro e Fano.
Un'operazione che sta squotendo la politica locale con la Giunta che spinge per realizzarlo quanto prima e chi denuncia la mancata trasparenza dell'operazione.
In un'interrogazione all'assemblea Regionale presentata dal consigliere Giancarlo D'Anna veniva citato un verbale dove l'Assessore alla Sanità affermava, celandolo ma non troppo, che l'operazione Ospedale Unico andava fatta per salvare l'azienda S.Salvatore, ospedale di Pesaro, altrimenti a rischio per diverse motivazioni.

Evitando di entrare nella polemica, sorge spontanea una domanda: gli ospedale dell'entroterra, che fine farebbero? Probabilmente scomparirebbero.
Un ospedale unico che verrebbe realizzato a Pesaro-Fano, infatti, sarebbe sicuramente una struttura più all'avanguardia e come tale la Sanità Regionale non esiterebbe a spostare tutti gli investimenti dall'entroterra alla costa.
Per quanto ci riguarda, i due ospedali di riferimento, Cagli ed Urbino sono già in difficoltà e specialmente il primo ha già subito uno smantellamento dei servizi pressoché totale.
Ed allora, noi utenti di Piobbico, Apecchio e zone limitrofe, ci dovremo necessariamente un giorno trovare nella situazione di doverci spostare fino a Pesaro-Fano per effettuare anche un semplice controllo, magari con nostra nonna anziana o mamma, o con nostro figlio appena nato? Magari con le strade difficilmente percorribili perchè coperte di neve? E nel caso di urgenza, saranno sufficienti delle strutture di Pronto Soccorso che verranno presumibilmente allestite nelle strutture dismesse come ospedali? Ed ancora, un Ospedale Unico, una struttura più grande rispetto quelle citate, sia da un punto di vista dimensionale che organizzativo, garantirebbe il rapporto paziente-personale ospedaliero dal volto umano come nelle attuali strutture?

Noi pensiamo di no, ed ancor prima della polemica politica, ci interessa salvaguardare tutti i servizi dell'entroterra, per evitare una decadenza dei nostri paesi, che si realizzerebbe per la fuga dei nostri giovani, costretti a spostarsi per non trovarsi privati dei servizi fondamentali.

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