sabato 23 ottobre 2010

SANITA': ATTIVO DA SETTEMBRE IL CUP REGIONALE



Vi sarà capitato almeno una volta nella vita di effettuare una visita medica specialistica o un esame clinico. Fino a poco tempo fa, dopo essere stati dal proprio medico, si telefonava al centro prenotazioni dell'ospedale di riferimento e si fissava l'appuntamento. Certo, a volte ci voleva un po' di pazienza, ma si riusciva.

Dal 13 settembre, invece, è cambiato tutto.

Con Delibera n. 1111 del 15/10/2007, infatti, la Giunta Regionale approvava il progetto “Sistema Cup Unico Regionale della Regione Marche”.
Tale progetto affermava che la canalizzazione delle prenotazioni in un database unico per tutta la regione, avrebbe permesso di fornire un servizio più efficiente e di accedere a tutte le strutture sanitare presenti nel territorio chiamando un solo numero per qualsiasi tipo di prestazione sanitaria.
Si prevedeva inoltre di attrezzare i tradizionali sportelli di prenotazione già presenti negli ospedali e di estendere il servizio, in un secondo tempo, anche negli ambulatori dei medici di famiglia e nelle farmacie, arrivando in futuro a permettere anche l'accesso al Cup da casa a mezzo internet.

Un ottimo progetto, se funzionante.

Dal mese scorso, sono stati attivati i numeri verdi del Cup Regionale che hanno di fatto causato enormi disagi alla popolazione e le azioni messe in campo a vari livelli lo testimoniano: la Class-Action prospettata da un comitato cittadino e la commissione d'inchiesta istituita in regione ne sono un esempio. Chi infatti prova a telefonare, difficilmente riesce a parlare con un operatore e nel caso in cui si fosse fortunati e si riesca a prendere la linea, oppure con pazienza ci si rechi presso uno sportello abilitato alla prenotazione, nonostante il maggior numero di strutture che ci mette a disposizione il Cup, otterremmo quasi sicuramente appuntamenti con tempi più lunghi di prima, quando già ci lamentevamo delle lunghe liste di attesa.

Sicuramente questa prima fase è solo una fase sperimentale ed in futuro, quando saranno state individuate e corrette le cause del malfunzionamento, avremo a disposizione un buon servizio. Ma per il momento, sono aumentati i disagi, e come sempre, chi ne paga le conseguenze è il cittadino.

lunedì 11 ottobre 2010

SCUOLA: DIBATTITO SUL TEMPO PIENO A PIOBBICO

Si è aperto a Piobbico il dibattito sul tempo pieno nella scuola elementare. I genitori della I° classe, si trovano a dover decidere se prolungare il tempo scolastico della mattina anche al pomeriggio.

Il servizio che viene offerto è quello svolto da un’insegnante aggiuntivo per le ore pomeridiane di cinque giorni alla settimana. In queste 3 ore circa per giorno, gli alunni svolgerebbero i compiti assegnati dall’insegnante della mattina, aiutati dall’insegnante del pomeriggio, che organizzerebbe anche attività ricreative.

E’ anche previsto un servizio mensa, a totale carico della famiglia, nel caso in cui i genitori decidano di lasciare direttamente a scuola i propri figli, visto che non verrà fornito il trasporto pubblico per il rientro a scuola, mentre verrà fornito per il ritorno a casa la sera.

Un servizio per molti aspetti utile.

Capita però a volte di dover fare delle considerazioni che mettono al centro delle scelte non i nostri interessi, ma quelli dei nostri figli. Ed ecco che ci chiediamo se estendere le ore scolastiche possa essere di aiuto per la loro crescita, o al contrario, possa loro nuocere.

In primo luogo, consideriamo l’aspetto sociale.
Il nostro bambino, infatti, dovrà prima di tutto imparare ad essere parte integrante della società, imparando ad interagire con gli altri. Tale compito è affidato principalmente alla scuola materna, ma deve essere coltivato nelle varie fasi di crescita del bambino. Sicuramente, studiare insieme o svolgere attività ricreative insieme, corrisponde a imparare ad interagire con gli altri.
D’altro canto, però, è anche importante per il bambino giocare, avere tempo libero, svolgere anche attività scelte da lui stesso e non imposte da un’insegnante.

La seconda considerazione riguarda rigorosamente l’aspetto didattico.
Svolgere compiti insieme ai propri compagni, dà al bambino la possibilità di confrontarsi e ricordare meglio un insegnamento ricevuto. L’insegnante pomeridiano inoltre potrebbe intervenire rispiegando ai bambini gli argomenti della lezione mattutina.
Il bambino però, non avrà la possibilità di imparare a studiare da solo, con il rischio di non riuscire in futuro, ad apprendere un sistema di studio personalizzato, cosa che sarà necessaria alle scuole superiori e all’università.


sabato 9 ottobre 2010

COME CANCELLARE UN OSPEDALE

Capita per necessità di dover sottoporsi a cure mediche e facendo di necessità virtù si chiede di essere ricoverati presso l'ospedale di Cagli.
Qui, nell'ansia di sapere cosa ti preoccupa, cosa il futuro ti riserverà, trovi personale medico, infermieri, operatori socio sanitari e altro personale ospedaliero che oltre ai loro doveri sanitari mettono a disposizione la loro disponibilità personale facendoti sentire non una raccolta di dati su una cartella clinica ma una persona.
Capita inoltre di dover consumare i pasti principali e scopri che ancora vengono preparati in sede e anche qui è una sorpresa, sembra quasi di essere a casa o anche meglio.
Ma piano piano, un pezzo per volta si sta smantellando e entro brevissimo tempo, quello che per il nostro entroterra era un punto di riferimento per le esigenze sanitarie della popolazione, non esisterà più.
Nella più rosea delle aspettative ci ritroveremo ad avere un centro di primo intervento o soccorso e una lungodegenza (r.s.a).

Pessimisti? Catastrofisti? Nulla di tutto questo. Basta osservare cosa sta succedendo nella struttura ospedaliera. Si incomincia non fornendo personale medico, non sostituendo quello che lascia, prestando servizi specifici sempre meno specialistici e, vuoi per il risparmio economico, vuoi per l’intenzionalità di seguire un piano politicamente prestabilito, ad un tratto il reparto di chirurgia scompare.
Stesso discorso vale anche per quello di medicina che a stretto giro di posta, sarà trasformato in lungodegenza, altrimenti chiamata r.s.a (Residenza Sanitaria Assistita) o più realisticamente considerato cronicario.


E non illudiamoci di poter fare affidamento sull’ ospedale di Urbino perché lì le cose stanno molto peggio. Se vi capita di seguire la situazione corrente vi accorgerete che stanno demolendo scientemente i vari reparti con il solito sistema di dequalificare il personale medico in modo tale che chiunque voglia proporsi a risollevarne le sorti, venga caldamente scoraggiato dal farlo.

Qui occorrerà più tempo, ma entro una decina di anni non avremo più un ospedale ad Urbino, ma un ospedale unico in “ riviera.”

In periodi in cui si parla tanto di “ospedali unici “ e chiusura delle piccole realtà, non vorremmo fare paragoni ma sarebbe opportuno fare qualche riflessione e tagliare, si, dove c'è lo spreco, utilizzando però le risorse recuperate per garantire più realtà come quella di Cagli, dove prima ci sono le Persone.

 

mercoledì 6 ottobre 2010

Nasce l'associazione NUOVA ITALIA VALLE DEL BISCUBIO

Nasce nella vallata bagnata dal fiume Biscubio l'Associazione Culturale “NUOVA ITALIA VALLE DEL BISCUBIO” grazie all'impegno sociale e culturale di persone che si sono unite con il principio di tradurre la cultura popolare, comunitaria, tradizionale, locale e nazionale in studi, elaborazioni, progetti, iniziative e manifestazioni pubbliche. Lo scopo dell'associazione è quello di valorizzare e diffondere la cultura e le tradizioni di Apecchio e Piobbico. Tale agire intende valorizzare il territorio nei suoi aspetti sociali, economici, artistici ed ecologici, anche ricercando le soluzioni ai problemi civili e sociali dei due comuni.
Situato sull'Appennino Umbro-marchigiano, Apecchio vanta origini antichissime ed ottenne l'indipendenza da Città di Castello nel secolo XIII, quando dopo lunghe lotte prevalse la famiglia degli Ubaldini di Carda. Al centro del Paese possiamo ammirare lo splendore del Palazzo Ubaldini.
Scendendo la valle, in direzione di Fano, ad una decina di chilometri vi è Piobbico, paese che sorge tra due monti: il Montenerone ed il Montemontiego. Le sue origini risalgono all'epoca romana, ma la vera storia del paese si identifica con la famiglia Brancaleoni, quando, intorno all'anno mille, venne assegnato il feudo come testimoniano il Castello Brancaleoni ed il sottostante Borghetto, la parte più antica di Piobbico.
In occasione della “Sagra del Polentone” che si è svolta domenica 5 settembre a Piobbico, sede del tradizionale Club dei Brutti, la “Nuova Italia Valle del Biscubio” allestiva una mosta fotografica in “Ricordo dei tempi passati”, riproponendo le immagini dei paesaggi e dei personaggi di Apecchio e Piobbico di tanti anni fa. L'evento ha richiamato numerose persone tra chi desiderava ricordare i tempi passati perché vissuti e chi, più giovane, era curioso di scoprire come sono cresciuti e cambiati i due paesi negli anni.
La mostra è stata riproposta ad Apecchio il 2 e 3 ottobre in occasione della tradizionale festa del tartufo presso il Palazzo Ubaldini.
Entrambe le manifestazioni hanno riscosso un buon successo di pubblico, tra il quale annoveriamo le innumerevoli autorità presenti alle due feste paesane.