mercoledì 15 giugno 2011

LE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE

Il recente referendum che ha bocciato l’energia nucleare riapre il dibattito sulle energie alternative e su quale tipo di impianto installare nel nostro territorio. Partendo dal fatto che le due fonti principali di energia pulita sono il sole ed il vento, dobbiamo quindi parlare di impianti eolici ed impianti fotovoltaici.

La prima considerazione che vogliamo fare è sull’energia eolica, l’installazione cioè di grandi pale, alte oltre cento metri, che richiedono un intervento piuttosto consistente nell’ambiente circostante. Basti pensare all’enorme piattaforma in cemento necessaria a sorreggerle, allo spazio necessario alle pale per girare, alle strade necessarie per raggiungere il luogo d’installazione. Tutto ciò si traduce in deturpamento del territorio, dove si dovrà modificare la conformazione geografica per eliminare le piante e tutti gli ostacoli naturali presenti.
 Ciò nonostante siamo convinti che non si debba rinunciare ad una fonte energetica così importante, ma crediamo che si debba valutare bene con uno studio approfondito del luogo ove realizzare l’impianto, che tenga conto sia del territorio che delle condizioni del vento, e, soprattutto, delle esigenze della popolazione. Si potrebbe anche valutare l’utilizzo del cosiddetto minieolico che utilizza pale più basse e di minore impatto ambientale.

Per quanto riguarda il fotovoltaico, si registra negli ultimi anni la tendenza della Regione Marche ad installare impianti a terra, producendo uno scempio che sottrae ettari di terreno all’agricoltura. Se si continuasse così, un giorno avremmo grandi specchi per terra e mangeremmo frutta e verdura in pillole, visto che un terreno che ospita per vent’anni un impianto fotovoltaico diventa improduttivo.  
Inoltre la presenza di tali impianti impatta negativamente anche sul paesaggio. Immaginiamo per esempio una zona panoramica coperta di specchi.

L’assemblea legislativa delle Marche interviene tardivamente sul tema con Legge Regionale 15 novembre 2010 n. 16 introducendo l’obbligo ai Comuni di individuare le zone non idonee all’installazione di impianti a terra di potenza cumulativa superiore ai 1000 Kw. In tali zone sarà invece possibile installare singoli impianti di potenza non superiore ai 20 Kw riducendone così l’impatto ambientale.  
Le nuove norme però si applicano a tutte le domande di concessione presentate dall’entrata in vigore della legge senza intervenire su quelle precedentemente presentate. Ciò determina una presenza sul territorio di diversi impianti deturpanti di potenza cumulativa superiore ai 1000 Kw anche in zone non idonee.

Il problema invece non si pone se parliamo di fotovoltaico sui tetti.  Potrebbero essere infatti installati sui tetti delle abitazioni, o dei capannoni o di altre costruzioni adibite a diverso uso, come ad esempio parcheggi coperti, o su edifici pubblici come municipi, scuole ecc…. Rileviamo con soddisfazione la tendenza di alcune amministrazioni comunali a recepire questa opportunità.

Le fonti di energia alternativa sono quindi una grande opportunità per tutta la comunità, se non finalizzate a scopi speculativi.
La realizzazione di impianti costosi come eolico e fotovoltaico, inoltre, a volte viene affidata a Società con un patrimonio insufficiente e che propongono contratti senza garanzie economiche, esponendo così la popolazione ad un rischio che pagherebbero con le proprie tasche.

Un altro aspetto da non sottovalutare è che l’economia del nostro territorio guarda sempre con maggior interesse al turismo, richiamato sia dalla bellezza dei paesaggi che dall’offerta di ottimi prodotti di enogastronomia, che i turisti possono gustare nei numerosi agriturismi.
Opere deturpanti quindi colpirebbero agricoltura e turismo con effetti negativi sulla nostra economia.

Ben venga quindi lo sviluppo delle energie alternative, se realizzate a seguito di un’attenta valutazione che tenga conto sia del rispetto dell’ambiente che degli interessi della popolazione residente e fuori da logiche speculative e di parte.




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